Bruno Poeti

Sono onorato di aver conosciuto l’uomo Bruno Poeti, protagonista di una vicenda di cronaca molto triste, tragica ed esemplificativa della realtà italiana. Scrivo della sua storia perché egli incarna perfettamente quello che Evoluzione Necessaria ritiene essere una stortura della legislazione italiana in materia di tutela della persona e della proprietà.

In una notte di febbraio, alle 04.30, Bruno dormiva tranquillamente nella sua casa, all’interno di un piccolo podere nella Maremma toscana. Improvvisamente sente dei rumori, i cani abbaiano, il motore della sua Punto in moto su di giri, esce in cortile in slip e maglietta, senza occhiali da vista, con la sua pistola, regolarmente denunciata, e si trova quattro persone straniere, giovani ed aggressivi, all’interno del cortile, uno sulla Punto che tenta di uscire dal cancello.

I malviventi, non riuscendo nella loro impresa, si fanno minacciosi… tirano al nostro, colpendolo, un pesante lampeggiante di una macchina agricola, lui, ferito, si sente minacciato perchè uno dei ladri brandisce in mano un oggetto oblungo.

Si sente in pericolo, di notte, uno contro quattro, stranieri, giovani, pensa, qui mi ammazzano, li ho visti, e così spara.

Per un attimo mettetevi nei suoi panni, chiudete gli occhi ed immaginate la scena. Credetemi, io sono stato a casa sua, è una casetta in aperta compagna, in mezzo al nulla, di notte le tenebre devono essere fitte, a febbraio poi… So che molti italiani lo capiscono, concordano con le sue azioni, ed avrebbero agito alla stessa maniera. 

Uno dei malviventi, quello che agitava e brandiva l’oggetto oblungo, che Bruno scambia per un fucile, viene ferito, quindi i complici lo caricano sulla macchina rubata, sfondano il cancello e scappano, mentre il nostro spara due colpi in aria sperando che gli lascino la Punto. Nella folle corsa, i malviventi  sfonderanno un altro cancello e finiranno con la macchina in un fosso, medicheranno alla bene meglio il ferito, per poi abbandonarlo subito dopo in un ospedale.

Insomma, una scena da film western. Risulterà in seguito che i malviventi, stranieri, quella medesima notte avevano rubato in altre sette abitazioni vicine alla casa del Poeti ed infatti verrà rinvenuta abbondante refurtiva a fianco del cancello, abbandonata dai malviventi mentre facevano salire il ferito e sfondavano il cancello.

Il nostro Poeti viene indagato per tentato omicidio e messo in carcere a Grosseto. Lui, ex poliziotto e Guardia Giurata, subisce quest’onta che lo segnerà per tutta la vita. Il suo onore, il suo nome e quello dei suoi famigliari, vengono infangati per sempre.

Il Poeti, all’epoca dei fatti senza lavoro, non può permettersi di sostenere una difesa lunga, estenuante e certamente costosa e così, pensando di sistemare la vicenda, patteggia la pena ad un anno e dieci mesi, nella sostanza riconoscendosi colpevole.

Ora accade che il romeno ferito, tornato in Italia, gli faccia causa per chiedere i danni ed il nostro rischia il suo podere, dove vive in maniera onesta e semplice in una casetta di legno modesta, unico bene della sua vita.

Insomma, un onesto cittadino viene assalito notte tempo in casa sua da quattro persone, tutte con precedenti penali, difende la sua persona e la sua proprietà e ne esce condannato, infangato, distrutto e deve anche risarcire il ladro, chiedergli scusa e chinare il capo.

Questa è l’Italia di oggi, nella quale il sistema tutela i delinquenti a discapito della brava gente.

Un’Italia che Evoluzione Necessaria si propone di cambiare. Sul tema troverete la proposta specifica nell’articolo Proprietà inserito all’interno del Programma.

In due parole: l’azione del Poeti deve considerarsi legittima (si dice scriminata) perché il ladro si è posto contra ius ed, indi, ne deve accettare le conseguenze. Se non fosse andato a rubare al nostro nessuno gli avrebbe sparato..questo potrebbe dirsi, a detta di molti, un concetto semplicistico, ma, a parere di chi scrive, molto più giusto dell’attuale legislazione.

Evoluzione Necessaria si pone concretamente al fianco di tutti i Bruno Poeti italiani, vittime di un sistema errato che va cambiato.

 

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