Tutela della donna

La condizione della donna, oggi, in Italia, nel 2017, dopo settant’anni di Repubblica, semplicemente non appare adeguata alla nostra storia e cultura.

E’ un’esigenza imprescindibile della nostra nazione garantire un’equipollenza di tutela e pre-condizioni tra i due sessi. Ciò è eticamente sacrosanto, ed anche profittevole in senso socio-economico.

E’ necessario intervenire su molteplici aspetti proponendo riforme e/o modifiche e/o integrazione al sistema normativo vigente, quali:

– allungamento del puerperio, oggi pari a mesi 5, sino a sette, otto mesi;

– previsione della custodia cautelare nelle ipotesi di stalking, anche in fase di indagini e nei casi più gravi (intervenendo indi specificatamente sui limiti dell’applicazione di tale misura in detto reato), con parallelo innalzamento della pena detentiva, e solo detentiva, nei casi più gravi (ed anche in questo caso necessita una modifica in tal senso) per le condanne, con correlato aumento dei risarcimenti pecuniari ;

– consistente innalzamento della pena detentiva per il reato di violenza sessuale, ed anche in questo caso previsione della sola pena detentiva, ed innalzamento del risarcimento pecuniario (modifica specifica), maggiore caratterizzazione dell’ipotesi attenuata, magari graduandola. Previsione di un registro apposito per far risultare le condanne di detta tipologia. Conseguente e collegato innalzamento della pene per i reati di pedofilia, ancora più consistente (i bambini sono sacri, non si devono toccare e chi li tocca deve marcire in galera, senza se e senza ma); 

– estensione delle facoltà connesse all’esercizio della connaturata ed inviolabile funzione di madre (permessi, riposi e quant’altro alla bisogna), intervenendo sulla legge di già vigente ed ampliandola, magari prevedendo un’aumento per le facoltà complessive dei due coniugi, con diminuzione delle facoltà in capo al padre ed aumento di quelle in capo alla madre, ed in ogni caso ragionando in termini di tetto massimo di misure per coppia, lasciando la graduazione ai genitori in senso flessibile;

– estensione delle facoltà di permesso lavorativo in ipotesi di cura dei genitori e suoceri (ampliando la legge già esistente, perchè alla fine sono le donne, nella stragrande maggioranza dei casi, a curare gli anziani);

– in ambito lavorativo si deve prevedere, non le quote rosa, che ritengo nella sostanza offensive, ma benefici fiscali reali per l’assunzione di figure lavorative di genere femminile;

– aumento reale della pena in caso di mancato pagamento del contributo per il mantenimento della prole, art. 570 c.p. (ma questa riforma deve essere coordinata con un parallela riforma del quantum del contributo, come esplicato in un precedente articolo).

L’applicazione di codeste misure riequilibrerebbe uno squilibrio offensivo in oggi presente tra i due sessi ed agevolerebbe inoltre l’attuazione di un’adeguata politica demografica, necessaria per il nostro Belpaese.

Carissime evoluzioniste,

molti di questi punti li potete già trovare nel programma, altri ne inserirò, tuttavia attendo il vostro contributo per integrare i punti sicuramente mancanti, assicurandovi che, nel pensiero dello scrivente, la parte lunare dell’universo risulta imprescindibile, alta e necessaria.

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