Evoluzione necessaria: riforme possibili e realizzabili

Tutto il pensiero ed il lavoro che trovate sul sito viene da un pensiero, lineare e semplice, emerso spontaneamente, peraltro.

Non possiamo più andare avanti così, tutti gli italiani lo pensano, avvertono il distacco da coloro che ci governano, pensano, e sottoscrivo, che essi non facciano le cose basilari, oserei dire minime, di cui necessita la gente.

Ribadisco e premetto che la polemica con le varie forze politiche non ci interessa.

Da questo pensiero nasce il sito, e con esso, piano piano, questo movimento di opinioni embrionale, e quindi il blog e tra pochi giorni anche la pagina Facebook.

Lo scopo è quello di creare, sviluppare e diffondere questo movimento portatore di un idea basica: dobbiamo evolverci per forza, siamo costretti a ciò (evoluzione necessaria).

Ma non solo questo: è possibile realizzare riforme non gravose per il bilancio dello Stato, ma proficue che rispondano ai bisogni della gente (alla fine di questo articolo farò degli esempi), e non corrisponde al vero che ciò non sia possibile, come pare che i media ed il pensiero diffuso (e fors’anche telecomandato da chissà chi e perché…), abbiano convinto la gente.

Certo è che rimanendo inerti nulla accadrà, saremo condotti alla rovina, perché questa è la direzione e lo percepiamo benissimo tutti i giorni.

Personalmente, ed insieme a voi, vorrei fare qualcosa, almeno ci provo.

Per realizzare ed ottenere ciò dobbiamo innanzi tutto contare, e per contare dobbiamo essere in tanti.

Quando saremo in tanti, nel rispetto delle regole della democrazia, ci presenteremo, nelle forme previste e cercheremo di far approvare queste riforme.

Ci vorrà del tempo, certo, grande lavoro e l’aiuto di tutti.

In questo poco tempo abbiamo inserito nel programma le idee dell’evoluzionista Alessandro, per la regolamentazione del funzionamento delle case chiuse, e la proposta dell’evoluzionista Silvio Vercellino, per la realizzazione dei desalinizzatori nelle Regioni meridionali per arginare, quantomeno, l’emergenza idrica.

Ecco, nella pratica reale, come funziona questo movimento.

Veniamo ad un esempio della realizzazione della proposta, presentata in un articolo di oggi, e che verrà inserita nel Programma, relativa al rientro dei capitali dall’estero.

Ecco la proposta di legge:

Articolo 1: La legge n° X, approvata il Y, relativa al rientro dei capitali dall’estero è abrogata. Con essa sono abrogate tutte le disposizioni di legge (e qui bisogna indicarle….), di natura penalistica e fiscale, inerenti alle illegittimità della detenzione di capitali all’estero non denunciati.

Gli accertamenti in corso alla data di promulgazione della presente legge debbono considerarsi abrogati, e così anche i procedimenti penali pendenti, ai sensi e per gli effetti dell’art 2 del Codice Penale.

Articolo 2: Il rientro dei capitali appartenenti a cittadini italiani detenuti all’estero è consentito, senza che ciò comporti illegittimità alcuna, di qualsivoglia natura. Il soggetto italiano interessato dara’ comunicazione dell’operazione di rientro  tramite apposito modulo presente sul sito dell’Agenzia delle Entrate, e successivamente allegherà detto modulo alla successiva dichiarazione dei redditi.

Articolo 3: il soggetto che ha effettuato il rientro otterrà, allegando il modo di cui al precedente articolo alla successiva dichiarazione dei redditi, un credito d’imposta pari al 5 % della somma fatta rientrare.

Questa la legge… Semplice. Basta volerla approvare.

Pensate, cari evoluzionisti, alla pace sociale che deriverebbe dall’applicazione di una siffatta legge. 

Pensate alle somme che parzialmente verrebbero reimmesse nell’economia italiana.

Certo si tratta di una integrale e radicale inversione di visione. Ma non è che quella finora adottata abbia portato benefici…

 

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