Italiani residenti all’estero

Secondo i dati del Ministero dell’Interno del 6 maggio 2017 gli italiani residenti all’estero sono 4.973.942, sparsi in tutti i continenti (2,6 milioni in Europa, 1,55 milioni in America meridionale, 1,55 milioni nell’America settentrionale ed i restanti 278 mila in Africa, Oceania e Asia).

Si tratta degli italiani iscritti Aire, ossia il dato riportato è quello ufficiale, e non contiene i soggetti che, per vari motivi, non si iscrivono a detto registro.

Insomma un esercito di connazionali che rappresenta, con i non iscritti, almeno il 10 % degli italiani.

Tutti connazionali che, per una ragione o per l’altra, hanno lasciato l’Italia.

Il nostro Governo, per bocca del Ministro Poletti, si è espresso il 19 dicembre 2016, “Giovani italiani vanno all’estero ?. Alcuni meglio non averli tra i piedi”, ed ancora “Conosco gente che è andata via e che è bene che stia dove è andata, perchè sicuramente questo paese non soffrirà a non averli più tra i piedi”.

Evoluzione Necessaria, propone una visione antitetica, e pensa che a questi connazionali si debba dare una voce, perché molti di loro sono partiti per necessità, non per scelta, ed ancor più, una chance.

Questi nostri fratelli, ambasciatori della nostra storia e cultura, testimoni del Made in Italy, propaggini perdute della nostra gente sono stati, nella sostanza, abbandonati dal nostro Paese.

E’ come se l’immaginario collettivo ed il comune pensiero li avesse cancellati, e la facoltà di voto non basta.

Non basta perché, in un certo senso, essi rappresentano una ferita aperta nel nostro popolo.

Sono emigrati in cerca di lavoro, ma prima ancora di un’opportunità, che il nostro paese nega loro, si tratta, in massima parte di giovani, ma, per la prima volta, come già detto in precedenti articoli, emigrano anche i quarantenni ed i cinquantenni, e financo, tristemente, i nonni (i dati lo comprovano…), ma soprattutto sono emigrati per dignità.

Senza lavoro, senza speranza, oppure in difficoltà, inseguiti da Equitalia e banche, hanno deciso che non valeva la pena lottare ulteriormente.

In buona sostanza essi rappresentano il fallimento vivente del nostro sistema, ed infatti non se ne parla, perché fa male.

Nell’ambito di un complessivo quadro di riforme debbono essere pensate, proposte ed attuate leggi, di nuovo stampo, che consentano loro agevoli rientri in patria, anche sotto forma di agevolazioni fiscali transattive, e, prima ancora, che individuino dei loro rappresentanti stabili in patria, sicché essi ci rappresentino concretamente le loro esigenze.

Torneremo a breve sul tema.

 

 

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