Pensioni: 67 anni

Corriere di oggi: dopo l’estate il Governo alzerà l’età pensionabile a 67 anni. Tecnici già al lavoro e norma già scritta.. 

Lo sapevate che già oggi in generale non è più 65 anni ma 66 anni e sette mesi? Non mi pare che vi sia stata un’informazione molto pressante sul punto… 

Avevo già scritto in un articolo di pochi giorni fa che lo avrebbero fatto. Dicono che è dovuto al l’aumento dell’età media.. 

Ma sono balle: la verità è che se non tagliano e aumentano l’età posticipato sempre più i soldi non ci sono. Ma questo non possono dirlo pena la rivoluzione. Quando dirigenti Inps poco tempo fa hanno fatto dichiarazioni simili sono stati brutalmente zittito e messi da parte. 

Ma vi è un’altro aspetto gravissimo: con le modifiche al sistema di calcolo la somma erogata sta sempre più diminuendo. 

Riassumendo ci fanno andare sempre più tardi e ci danno di meno. 

Personalmente a 46 anni penso, se non si interviene radicalmente che non andrò in pensione prima dei 70.

Il Governo ci deve dire domani mattina qual’e’ la reale situazione dei conti dell’INPS. Sono sostenibile secondo le condizioni attuali? 

Se ci rispondessero sinceramente e non lo faranno dovrebbero rispondere: NO.

Per cui lo Stato ha fatto un patto con i lavoratori ed oggi non è in grado di rispettarlo e cambia,  senza dirci niente, le condizioni. 

La domanda quindi è :dove sono andati a finire i nostri soldi? 

La situazione è gravissima cari evoluzionisti e gli interventi necessari sono per forza drastici.

 

 

 

 

Un pensiero riguardo “Pensioni: 67 anni

  1. La verità è che lo stato ha modificato e continua a modificare contratti firmati con i lavoratori unilateralmente e in modo palesemente illegittimo (se si ci basa su dei principi onesti di “legittimo” e “illegittimo”.
    Solo che lo stato forte di essere “stato” non mantiene la parola data con il lavoratore al momento della firma materiale (magari 30 anni fa’) del contratto tra lo stato stesso (ad esempio per i dipendenti pubblici) e il lavoratore.
    Lo stato sa benissimo che se il lavoratore potesse ricorrere alla corte europea perderebbe seduta stante perchè un contratto non può modificarlo in un modo tanto sporco.
    Ed è per questo che è corso subito alle contromisure. Ovvero impedisce indirettamente al cittadino di poter ricorrere obbligandolo (prima di poterlo fare) ad adempiere a tutti i ricorsi delle varie corti del lavoro a livello nazionale. Questo si traduce in quindici anni di tempo (perchè non tutti si chiamano Berlusconi e solo per lui in due mesi hanno concluso un percorso giudiziario…..). Quindici anni prima che un lavoratore possa ricorrere al giudizio europeo e quindi diventa per il lavoratore stesso inutile e controproducente in quanto spenderebbe soldi nel ricorso e magari in pensione ci va tra 10 anni.
    Dieci anni CHE HANNO PALESEMENTE RUBATO alla vita e alla dignità del lavoratore.

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