Informazione drogata!

Ieri, alle 12,30, bevevo un caffè in un bar mentre attendevo un cliente ed il televisore del locale trasmetteva un telegiornale delle reti Mediaset, quando la mia attenzione è stata catturata dalla notizia che stavano trasmettendo con grande enfasi: Charles Manson, di 83 anni, è in fin di vita.

Charles Manson è quel pazzo drogato, ladro e delinquente che sul finire degli anni sessanta aveva fondato in California una setta demoniaca/satanica, dedita a furti, rapine e spaccio di droga, nella quale aveva fatto il lavaggio del cervello a molti giovani, aderenti o meno, alla stessa.

Una tragica sera del 1969 lui, e i suoi discepoli, si sono introdotti nell’abitazione di Roman Polansky, ammazzando brutalmente l’attrice Sharon Tate, incinta di otto mesi, sventrandole il ventre ed ammazzandone il figlio.

Come se non bastasse, lui, divenuto simbolo vivente dei movimenti satanisti, mantenuto cinquant’anni dagli americani, ha continuato a mietere successi e discepoli, anche dal carcere.

Ora la domanda è questa: ma a noi italiani, ed in generale al genere umano, ci deve interessare che questo pazzo delinquente sia o meno in fin di vita?

E’ una notizia da dare in un autorevole telegiornale italiano? Peraltro mi sono informato e risulta che la notizia sia stata data da tutti i media, per cui il discorso del presente articolo appare valevole per la categoria tutta.

Evoluzione Necessaria ritiene ovviamente che:

  • l’informazione debba rendere notizie proficue per il bene comune, e non fomentare i seguaci perversi dei santoni del satanismo;
  • l’informazione italiana appare, a tutti gli effetti, drogata, avendo smarrito la retta via, inseguendo gossip e scandali;
  • l’informazione dovrebbe tornare alle inchieste sui fatti ed i problemi che ammorbano la vita degli italiani;

Questa notizia non andava data, ed i media italiani dovrebbero farsi un serio esame di coscienza perchè l’informazione, specie oggigiorno, è fondamentale.

Affermare che i media debbono rendere le informazioni che fotografano il comune sentire, ossia che essa sia e debba essere specchio dei tempi, è un ragionamento contorto, errato e fuorviante.

L’informazione deve interpretare correttamente il diritto/dovere di cronaca, vagliando gli accadimenti ed i bisogni della gente in generale e, per i media italiani, del nostro popolo.

Anche il quarto potere concorre alle storture e brutture odierne.

Cosa ne pensano gli organi di controllo dell’informazione?

Siamo curiosi ed attendiamo un riscontro!

Lascia un commento