L’inganno che si nasconde in alcune app gratuite


Qualche sera fa mio figlio voleva mettere una cornice virtuale ad una foto utilizzando un’app scaricata gratuitamente dallo store sullo smartphone.

Questa app è veramente carina, con tanti strumenti quali cornici, appunto, bordi, luci, effetti di ogni tipo ed altro. Simpatica da utilizzare per giocare un po’ con le immagini.

Iniziamo a giocarci insieme. Peccato che, mentre selezioniamo uno strumento, si aprono continuamente dei giochini che nulla hanno a che vedere con l’app scaricata. In un angolino c’è una crocetta piccola piccola piccola, icona che permette di chiudere, accanto ad un’altra icona più grande. Sono talmente vicine che nel tentativo di fare click sulla crocetta, si clicka sull’altra e si attiva l’abbonamento a quel gioco. Ma noi non lo volevamo! Immediatamente arriva un sms che ci informa che l’attivazione dell’abbonamento al gioco xy al costo di € 5 alla settimana è andato a buon fine, seguito da un link con le indicazioni per la disattivazione.

Mi infurio tantissimo e provvedo subito a disattivare seguendo le indicazioni. Subito dopo arrivano altri due sms uguali a quello di prima. Morale: abbiamo buttato via in pochi minuti 15€ per giochi non volevamo. Ma il rischio non è solo economico! Talvolta non si tratta di giochi ma di immagini o filmati a sfondo sessuale. Visto che è abbastanza usuale dare il telefono ai nostri figli, mi sembra un pericolo altrettanto grosso.

Mi chiedo perché sia consentito. Perché non ci sono regolamentazioni più serie e strette? Perché non danno un valore alle app facendosi pagare giustamente, invece di ricorrere a questo fastidiosissimo e subdolo metodo per recuperare soldi?

A voi è mai capitato? Cosa ne pensate?

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