Un anno fa moriva Umberto Veronesi. Un uomo profondo, un oncologo, uno scienziato. Un medico che ha dedicato la propria vita alla scienza e alla ricerca contro i tumori, promuovendo uno stile di vita sano.
Con la sua ricerca e la sua umanità, ha dato speranza a milioni di persone e oggi lo ricordiamo con nostalgia.
Per chi ha lottato contro questo male terribile, direttamente o al fianco di una persona cara, come nel mio caso, ha rappresentato e rappresenta tuttora un’ancora di salvezza.
Lui ci ha lasciato tanto. Ha potuto proseguire il cammino della ricerca in Italia grazie alle donazioni, grazie al contributo dei cittadini, delle aziende, dei singoli che, benchè tartassati e senza più risorse, hanno continuato a sacrificarsi donando anche piccole cifre per la volontà di sconfiggere un male tanto terribile.
In Italia abbiamo tante menti illuminate che non riescono a proseguire per quella stessa strada e devono lasciare la Patria per mettere a frutto il proprio talento e le proprie conoscenze nella ricerca.
È indispensabile che si faccia qualcosa per non farli andare più via, perché la ricerca, come Veronesi ha detto fino alla fine, allarga i confini della scienza, la arricchisce. La ricerca è dentro di noi e non possiamo farne a meno.