Il lavoro: basta sciocchezze, passiamo ai fatti!

I dati sulla disoccupazione sono spaventosi, ci sono regioni in Italia dove la disoccupazione giovanile supera il 40% e quella femminile si avvicina al 30%.

Tantissimi italiani sono a casa, e senza lavoro non si vive, ci si imbruttisce dentro, si perde la dignità, ci si avvicina, per necessità, a soluzioni immorali ed illegali.

Dobbiamo avere il coraggio si dire che si deve intervenire, drasticamente, ribaltando integralmente le politiche sin’ora perseguite, a 360 gradi.

Oggi le norme sul lavoro sono rigide, ingessano il mercato dell’offerta e della domanda, costringendo molto spesso al ricorso al lavoro nero, perchè questa è la verità che tutti conoscono, che non si dice per ipocrisia.

Possiamo rinunciare a qualche garanzia, che poi tale non è se si resta a casa.

Più voglia di lavorare, più libertà nelle assunzioni, che non devono essere dei matrimoni, ma anche nei licenziamenti, tagli del costo del lavoro, tutela del merito, premialità sui risultati, sindacati che siano volano, anche per il rinvenimento dell’impiego, e, soprattutto, formazione adeguata, vera, oggi completamente assente.

Vanno sistemati gli orari di lavoro, le norme sui permessi, vanno tutelate le donne e madri lavoratrici, ed introdotte norme settoriali, per zone specifiche, perchè una cosa è fare la barista a Bolzano ed un’altra ad Enna, e non si devono considerare i datori di lavoro degli aguzzini.

Ed ancora bisogna riorganizzare le scuole perchè senza una formazione adeguata i nostri giovani escono dai nostri istituti e non sanno niente, neppure le lingue, ed ancora dobbiamo reintrodurre forme di istruzione al lavoro, ai mestieri ed alle arti, quelle che si chiamavano “professionali”, che creavano gente che aveva un tesoro nelle loro mani, che ne faceva degli artefici del miracolo italiano delle PMI.

E parlando di fatti bisogna convincersi che il lavoro non può nascere dal nulla, o dalle norme, pur diverse.

Bisogna rilanciare l’economia puntando sullo Sviluppo, dando nuova linfa a settori morti o inesistenti, come la nautica, il turismo, le energie alternative, la web economy, i parchi, la cultura, che deve portare risorse e gettito, ed inventarne di nuovi, far rientrare i capitali, puntare sulla ricerca, ecc, ecc, ecc.

Questo dobbiamo fare, adesso, non domani, il Programma di Evoluzione Necessaria contiene tutto ciò, basta parole al vento, passiamo ai fatti!

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