Brexit e Catalogna: test per decidere!

Abbiamo una grande duplice opportunità, cerchiamo di farne tesoro.

La Gran Bretagna è uscita dall’Ue, errava chi pensava che sarebbe stato un processo semplice e rapido, invece persino gli inglesi stanno incontrando difficoltà, pressioni e resistenze in questo cammino di fuoriuscita, che non si sa dove li porterà e come li troverà all’esito.

Però rimane il fatto che il processo in corso costituisce il prototipo del primo e rilevante caso di fuoriuscita dall’Unione e, pur con le differenze del caso, esso può fornirci preziose indicazioni: quanto ci metteranno, che condizioni strapperanno all’Ue, come si posizionerà la sterlina, quali saranno i riflessi sociali di questa coraggiosa scelta ?

Ugualmente abbiamo in atto un tentativo di distacco derivante dal movimento indipendentista della Catalogna, che in realtà si vuole rendere autonoma dalla Spagna e non si sa che posizione assumerà, o forse è meglio dire assumerebbe, con riguardo all’Ue.

La Spagna si piegherà, la Catalogna quanto premerà, l’Ue lo consentirà, vi saranno conflitti, quali saranno le ripercussioni ed in caso di secessione la Catalogna entrerà o meno nell’Ue, in che forme, a quali condizioni ?

Lo Stato spagnolo sta mettendo in campo tutte le resistenze possibili ma rimane il fatto che, nonostante le difficoltà oggettive, l’affluenza al referendum è stata del 42 %, relativamente alta visto il contesto in cui la consultazione si è svolta, con un risultato a favore del distacco del 92 %, un dato significativo.

Nei fatti quindi vi sono altri popoli che stanno intraprendendo vie differenti, alternative rispetto all’Unione, e nei prossimi cinque anni l’Italia dovrebbe rilanciare il proprio sistema Paese ed assumere necessarie ed epocali decisioni, mentre il non decidere, il navigare a vista, sarebbe deleterio e ci condurrebbe alla rovina.

Una seria ed attenta disamina di questi due fenomeni si impone, specie con riguardo al confronto con l’Italia, ed invece pare che ci si limiti alla cronaca.

Purtroppo è evidente che la nostra classe dirigente non è idonea a questo compito, quindi essa va cambiata!

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