Crisi industriali, il fallimento di una classe dirigente: “Una nuova politica economica”

Siamo un movimento nazionale, con la voglia di cambiare, ma nati nel territorio savonese e ligure falcidiato negli ultimi anni da una crisi industriale senza precedenti, con una moria di numerose imprese del tessuto manifatturiero che ha lasciato a casa e senza speranza tantissimi lavoratori.

Il caso savonese e ligure vale tanto a livello locale quanto sul piano nazionale, almeno da un punto di vista politico. Noi pensiamo che la classe dirigente che ha governato negli ultimi 20 anni abbia fallito e sia stata incapace di governare la necessaria e indispensabile riconversione produttiva in atto tra fine del Secolo scorso e gli anni Duemila, proseguendo con politiche miopi e di basso profilo, tendenzialmente per mantenere lo status quo e tutelare i soliti interessi.

E così si è perso il treno sulle infrastrutture, con molti progetti ancora contestati, e non si è avviato per tempo un nuovo tipo di sviluppo del territorio che andasse a creare diverse e vantaggiose condizioni di impresa e quindi di nuova occupazione (in particolare per i giovani). E per questo non si è operato nessuna politica per una nuova collocazione dei lavoratori legati alla “old economy” (formazione professionale quasi assente e sono poche le risorse che l’Italia riesce ad ottenere a livello comunitario).

Così oggi ci troviamo a fronteggiare crisi industriali senza precedenti, che rischiano di mettere in ginocchio anche il tessuto sociale: niente posti di lavoro=famiglie senza stipendio: il caso della Piaggio, quello della Bombardier e ancora la vicenda di Tirreno Power sono casi paradigmatici ma significativi di una situazione che ha travolto a catena molte micro-imprese legate all’indotto di grosse realtà industriali locali.

 

Addirittura è stato necessario arrivare ad un decreto ad hoc del Governo per cercare in extremis alternative al depauperamento imprenditoriale, come il decreto sull’area di crisi complessa varato per il territorio savonese.

Il turismo e i servizi non possono certo bastare, così serve una nuova politica economica, attenta a trovare le soluzioni migliori per nuove filiere produttive e nuova occupazione di qualità, con politiche di formazione adeguate e una strategia d’insieme che possa operare nell’interesse della comunità socio-economica che dalla politica aspetta da anni quelle risposte che non arrivano ancora.

Ecco il Programma di Evoluzione Necessaria su crescita economica e occupazione, nella voce attività economiche e politiche economiche., e ancora con la voce del Programma sulla Liguria.

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