Corea del nord

Lo Corea del Nord del dittatore Kim Jong-un è un pericolo per tutta l’umanità dato che i suoi missili possono raggiungere l’Europa e gli Stati Uniti.

Il deflagare di un conflitto potrebbe sfociare nell’utilizzo di testate nucleare e destabilizzare l’intero estremo oriente, giungendo a coinvolgere le confinanti Russia, Cina e Corea del Sud, nonché l’odiato Sol Levante, scatenando una crisi economica mondiale, ripercussioni ambientali incalcolabili, oltre ad uno spargimento di sangue epocale (è stato calcolato che nel primo minuto di un’eventuale guerra perirebbero oltre 100.000 coreani).

Trump in realtà ha le mani legate, salvo che sia costretto ad intervenire, per il sostanziale veto della Cina, che sostiene il dittatore perché vuole uno stato cuscinetto tra sé e la Corea del Sud filoamericana, ma anche della Russia che oscilla tra posizioni ondivaghe ed incomprensibili.

Per rendervi conto di cosa significhi vivere in Corea del Nord vi consiglio caldamente il libro “Fuga dal Campo 14”, di Blaine Harden, una storia vera, scritta dal protagonista, un bambino nato in un campo di prigionia coreano che verso i vent’anni riesce a scappare ed a raggiungere prima la Cina e poi gli Stati Uniti, uno dei pochi al mondo.

Evoluzione Necessaria, vorrebbe conoscere la posizione ufficiale dell’Italia sul tema e propone le seguenti considerazioni:

– il dittatore Kim Jong-un, per quanto sicuramente megalomane e squilibrato, svolge una politica lucida e raziocinante, ben sapendo che solo la minaccia nucleare, e la corelata deterrenza, lo mantiene al potere, per cui non va affatto sottovalutato;

– la storia insegna che non affrontare siffatte situazioni, come nel caso del via libera e la sostanziale inazione nei confronti di Hitler nel 1935, quando lo stesso poteva ancora essere fermato, ed invece gli si consenti di avere mano libera, porta alla catastrofe;

– il bubbone va inciso, subito, perché attendere e nascondere la testa sotto la sabbia è deleterio;

– non si può realisticamente pensare che il problema lo affronti e risolva Trump, che come detto, non può muoversi pena il coinvolgimento di Cina e Russia che porterebbe ad una escalation;

– il problema in senso diplomatico deve essere affrontato e risolto dall’Onu, che deve dimostrare fattivamente, proprio in questo frangente, di avere un senso e di meritare di esistere, altrimenti lo si sciolga o riformi dalle fondamenta;

– l’Onu deve, in sostanza, costringere la Cina a “risolvere” il problema;

– l’opzione eliminazione del dittatore appare la migliore, meglio per mano cinese, ma attenzione che un fallimento in tal senso sarebbe devastante e scatenerebbe la reazione del medesimo.

Più si concede tempo al dittatore più egli si rafforza, migliora il suo arsenale e si trasforma da tumore, ancora benigno, a metastasi planetaria.

 

Lascia un commento