Ingerenza Papale e politica d’oltre Tevere

Ieri Papa Bergoglio ha apertamente dichiarato che la cittadinanza deve essere concessa a coloro che nascono sul suolo nazionale, in buona sostanza facendo uno spot, neanche tanto velato, a favore dello ius soli, il tutto, sottilmente, senza neppur pronunciare il termine ius soli, a conferma della scaltrezza politica del Papa gesuita.

La Chiesa quindi, dopo il Governo, i Sindacati, Confindustria e l’Ue e gli intellettuali, si schiera sul fronte del Comune Pensiero dominante oggi giorno in Italia ed in Europa. Un fronte ampio, compatto, transnazionale, potente e, per così dire multidisciplinare.

Nella realtà dei fatti si tratta, senz’ombra di dubbio, e specialmente in questo specifico momento storico, di un’indebita ingerenza del Papa in questioni meramente politiche, afferenti al dominio temporale che spetta allo Stato e non al Vaticano.

Ma in questa Italia passa tutto, nessuno apre bocca, se si eccentua una giusta dichiarazione del leader della Lega Salvini che ha giustamente commentato che il Papa ben potrebbe concedere la cittadinanza vaticana a migranti ed extracomunitari nati in Italia, ma si è trattato di una voce isolata.

Evoluzione Necessaria ritiene che il Papa avrebbe potuto e dovuto sottolineare altri aspetti della contemporaneità italiana ed europea: mi sovviene il tema della povertà dilagante e della difesa della cristianità e dei cristiani, ma forse sono corto di comprendonio ed immaginazione.

Parimenti ritengo che sarebbe stata cosa gradita all’opinione pubblica ed alla gente cristiana un sincero e fattuale mea culpa sul tema dei preti pedofili, vera vergogna della chiesa moderna, che d’altronde, così operando, raccoglie ciò che semina, ossia la diminuzione giornaliera di fedeli e vocazioni.

Sono considerazioni amare per lo scrivente, cresciuto in una famiglia osservante e “di chiesa”, ma la realtà dei fatti è di una tale evidenza che il non scriverle configurerebbe colpevole ipocrisia, consci che l’evidente erosione del potere di influenza e determinazione della Chiesa sminuisce, logora e dissolve la coesione del nostro modello di vita, delle nostre credenze e tradizioni.

Rimane una domanda focale ed una risposta inevasa: perché il Papa, uomo di sopraffina intelligenza e sicura  lungimiranza, elegge per la madre Chiesa codesta linea?

E’ nell’interesse della Chiesa, della comunità dei fedeli, dell’Italia, è un dovere pastorale e di evangelizzazione a determinarlo in tal senso?

Siccome nella mia modestia non riesco a rispondere positivamente, continuo a non comprendere, ciò mi turba e sicuramente scuote le radici del mio sentirmi italiano e cristiano.

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