Paura

Da quando scrivo gli articoli del Blog mi capita spesso di confrontarmi con le persone che conosco, con riguardo agli scritti, mentre molti italiani mi scrivono, spesso in privato ed ho compreso un aspetto che non avevo colto.

Gli italiani hanno paura.

Una paura che ha invaso le loro menti e pervade i loro corpi.

Sono atterriti, tremanti, temono il grande Leviatano e le sue reazioni.

Sentire, capire e comprendere appieno questo sentimento è stato, per lo scrivente, un vero e proprio shock ed ha scatenato una serie di riflessioni sul sentimento stesso e sulle cause genetiche del medesimo.

Un sentimento così capillare, permeante e diffuso non scaturisce in una massa indistinta, quale è un popolo, all’improvviso, ma è frutto di una stratificazione operatasi nel tempo per l’effetto di spinte di diversa natura.

Sicuramente l’informazione gioca un ruolo determinante, omologata e terrorizzante ci atterrisce e molte persone dichiarano di non farcela più a vedere il telegiornale.

La povertà dilagante e l’impoverimento generalizzato hanno tolto certezze e risvegliato paure antiche che credevamo di esserci messi alle spalle.

Il fatto di non sentirci rappresentati e tutelati dalle istituzioni, poi, ci ha fatto sentire abbandonati e dispersi.

La crisi economica ci ha privato di valide e rosee prospettive future ed, infine, il terrorismo tocca le nostre corde più intime, che definirei quasi ancestrali.

La paura è un sentimento che genera l’inattività, blocca gli italiani, li paralizza letteralmente.

Essa integra perfettamente la situazione nella quale, coloro che reggono i fili, vogliono tenere le masse, il parco buoi chiamato a chinare la testa, fare ciò che gli viene indicato ed al quale si regalano pane e circensi.

In detta situazione non è il singolo che può incidere, ma, diversamente, l’unione degli individui può eccome e la storia lo insegna.

Rialziamo la testa ! Risvegliamoci dal sonno collettivo, perchè chi dorme è destinato a rimanere schiavo.

 

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