Droghe

Lasciamo perdere le ipocrisie: le droghe, tutte, creano dipendenza, uccidono, rendono deboli gli individui, sviliscono la morale e ledono la società.

E sgombriamo il campo da un altro luogo comune: lo sballo non è normale, e non è neppure da fighi, ma, nella realtà, e non solo tra i giovani, è molto diffuso, transgenerazionale e svincolato dal censo.

Droghe sono anche l’alcool ed il tabacco, visto che anch’esse creano il medesimo effetto, e sono pure legalizzate, sostanzialmente perché producono un enorme gettito erariale.

Ciò detto, il tema deve essere necessariamente affrontato siccome pervade le vite degli italiani, è insomma un fenomeno sociale, e per rendersene conto basta uscire una sera di week-end in una qualsiasi città italiana.

Il pensiero di Evoluzione Necessaria, tuttavia, ribadito con forza quanto sopra, è che le droghe non siano tutte uguali.

Alcune sono già state legalizzate, come detto, e per altre, e mi riferisco ad hashis e marijuana, entro determinati limiti di consumo personale, entro limiti da determinarsi, dovremmo intraprendere la medesima via.

Propugniamo la legalizzazione del consumo personale delle ridette, entro limiti da stabilirsi, con pedissequa vendita ad opera di appositi rivenditori certificati, che in origine potrebbero essere anche le farmacie, ottenendo in tal modo un correlato risultato di debellare in buona parte i proventi criminosi dell’importazione e dello spaccio delle medesime, unitamente ad un controllo statale dell’acquisto e della produzione stessa, con la relativa entrata fiscale.

Parallelamente propugniamo una estrema  e draconiana stretta penalistica di risposta alla produzione, vendita e spaccio delle droghe pesanti, ossia cocaina, eroina ed anche tutte le terribili droghe sintetiche, e c.d. moderne, con la previsione di pene detentive severissime, perché non si abbiano più a ripetere episodi, non tanto infrequenti, quali quello di Genova di pochi giorni or sono.

Comprendiamo che si tratta di una scelta forte ma dettata da un pragmatismo necessario.

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