Italia – Ue

L’intero Programma di Evoluzione Necessaria è pensato e rivolto allo sviluppo della nostra nazione che ormai versa in acque tumultuose.

In quest’ottica deve riguardarsi il rapporto Italia – UE, siccome di principio l’italiano non è affatto contrario ad una struttura federata sovranazionale, quale dovrebbe essere l’UE, che si faccia carico di una serie di aspetti e tematiche delle quali meglio potrebbe e dovrebbe curarsi rispetto alle singole nazioni europee.

In quest’ottica e secondo questo indirizzo di buon senso tutti noi pensiamo che, specie in un periodo di globalizzazione, l’Europa Unita sarebbe un plus che potrebbe aggiungere e sviluppare le potenzialità derivanti dalla stessa unione delle nazioni, forti ed in espansione, che la compongono, e ciò anche a fronte della naturale contrapposizione economica nei confronti degli stessi U.S.A. e dell’aggressiva Cina.

Tutto quello che ho scritto però non si avverato.

Non si è avverato per scelte antiche errate e perché l’UE è divenuto uno strumento nelle mani di potentati sovranazionali ed intranazionali che pensano ed agiscono in funzione del loro profitto.

Non si è concretizzata questa splendida idea-prospettiva, della quale siamo co-fondatori, siccome, di tutta evidenza, senza una comune politica monetaria estera e di difesa, nonché senza un esecutivo europeo idoneo, l’Unione non può funzionare, visto che, evidentemente per prova dei fatti, la moneta unica non può rappresentare un collante adeguato, senza peraltro una Banca Centrale Europea che svolga la propria precipua funzione (cosa che non è la BCE, come già ridetto).

Il principio dell’unanimità ha inoltre bloccato l’adozione delle scelte che mano mano si rendevano necessarie, oltre alla follia del cambio assentita dal nostro Governo (Prodi, 1.936,27= 1 Euro, a fronte della parità Marco<>Euro…).

Il Sistema Europa si è quindi bloccato, e, nella sua immobilità, si è trasformato nell’attuale chimera, animale mitologico, non esistente in natura.

Soprattutto si è persa nell’UE la concezione che l’Unione degli Stati che la compongono, diversissimi per storia, cultura, tradizioni, clima e popolazione, non può comprimere, sopprimere e svilire le specifiche individualità e caratteristiche dei ridetti.

E’ stato inoltre tralasciato un punto cardine che andava sviluppato e difeso, e mi riferisco all’identità di fondo dell’Unione, tema che non può essere tralasciato, pena la perdita della pur labile identità europea. La definizione della medesima, pur in senso parzialmente elastico, deve essere sviluppata.

In sintesi Evoluzione Necessaria non è anti o contro l’UE, ma come sottolineato nella prima parte del Programma e negli svariati articoli scritti sul Blog, in oggi essa appare e agisce in senso antagonistico rispetto alla gente ed agli interessi italici.

Acclarato ciò, la linea deve necessariamente puntare ad una riforma integrale dell’Ue e del rapporto Italia – UE, ove, in assenza non potremo che considerare diverse, e sicuramente dolorose, prospettive, certi che l’attuale condizione appare svilente ed oltraggiosa, stretti, come siamo, nella morsa franco-germanica.

Un pensiero riguardo “Italia – Ue

  1. La UE ci é stata sempre raccontata come una bella favola.
    E come tutte le favole servono solo a farti stare buono fidarti di chi te la racconta e ad addormentarti.
    Qualcuno mi ha raccontato questa favola cosi :
    un branco di lupi doltre oceano vedendo un gregge di pecore europe vagare in tanti boschetti confinanti ed avendo una grande fame di potere ed per assicurasi un nuovo vasto territorio di caccia si travestirono da sagge-similpecore convincendo le pecorelle a riunirsi sotto lo stesso tetto dello stesso ovile. Lo scopo? Appena sarebbero state tutte riunite sbranarle economicamente e politicamente senza doverle rincorrere una ad una.
    Ma come in tutte le favole qualcuno riesce a cavarsela.
    In questa favola si salvo solo una pecorella di razza britannica e qualcuna che rimase nel suo boschetto.

    favola raccontata da un vecchio contadino in pensione.

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