Territorio e sovranità

I temi sono connessi.

Da un lato in questi quindici anni dall’introduzione dell’Euro abbiamo perduto la facoltà di battere moneta (la lira) e con essa la possibilità di incidere sulla politica economica.

Dall’altro la mancata adozione di un’unica politica monetaria, rammento che la BCE è una società privata, ha fatto si che le scelte adottate in sede europea non tenessero conto delle reali esigenze di diversi stati, tra cui l’Italia, ma solo delle ragioni franco-tedesche.

Ora, e già da un po, si è giunti al paradosso che la nostra Italia debba preventivamente inviare le leggi di bilancio alle autorità europee per il loro preventivo consenso (ricordiamoci delle famose letterine giunte da Bruxelles, in un momento in cui ci hanno abbindolato con la storia dello spread.., ora sparito dai radar, salvo riapparire a comando a mo di minaccia…) e ai connessi vincoli sulla spesa, che ingessano nei fatti le politiche da adottare (non puoi sforare e per cui aumenta le tasse…..).

Assistiamo increduli alle parole ed ai gesti non solo delle autorità europee, che ci irridono (migranti, politica economica ecc…), ma anche adesso alle dichiarazioni odierne del Ministro degli Esteri Austriaco, che ci dice di lasciare i migranti a Pantelleria, in pratica di confinarli lì, quasi fosse l’Isola del Diavolo, e ci minaccia di chiudere il Brennero.

Questo accade perché siamo deboli, non contiamo nulla, questa l’amara verità.

Addirittura Ungheria, Rep. Ceca, Slovacchia e Polonia ci chiedono di chiudere i porti, e vi ricordo che nel nostro immaginario collettivo queste nazioni erano le cenerentole dell’Europa, eredi della Cortina di Ferro….

Nel frattempo il nostro Governo cede volontariamente acque territoriali, e connessi diritti, alla Francia e nessuno dice niente.

In questo clima di debolezza, il Veneto indice un referendum per l’autonomia e, parallelamente, il deputato Alemanno propone di creare un macro regione meridionale, sostanzialmente autonoma.

Insomma è il fuggi fuggi.

Il Nord vuole andare con la Germania, o con la Svizzera, creando un’entità non italiana, ed il Sud così facendo diventerà la Svizzera del nord Africa.

Davvero inorridisco, davvero stiamo correndo veloci, e mi pare che la velocità stia aumentando, verso l’abisso.

A volte, la notte, penso: magari stai esagerando, poi analizzo punto per punto, freddamente ed oggettivamente, quello che sta succedendo e mi dico che non sono fuori dal sentiero della realtà che tutti noi viviamo tutti i giorni.

Nel frattempo, tutti i giorni, assisto a clienti sommersi da devastanti problemi, spersi, spauriti, rassegnati, alcuni incazzati neri, tutti, nella sostanza, spaventati.

Cari evoluzionisti, vi chiedo di muovervi, di propugnare queste nuove idee, solo così potremo diventare protagonisti.

Ora siamo vittime, agnelli sacrificali.

 

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