Con la Legge n° 252/1974, che prende il nome dall’allora deputato omonimo, si consentiva, a chi aveva lavorato nel dopoguerra in partiti, sindacati e cooperative, con una semplice dichiarazione, senza alcuna verifica, di conseguire lo stato previdenziale. La legge era intesa per dare una posizione previdenziale a circa 500 persone che effettivamente non risultavano e che avevano prestato la propria attività lavorativa.
Risultato: ad oggi vengono erogate dall’Inps 37.053 pensioni in applicazione di detta legge e costo di oltre un miliardo di Euro.
La legge venne bellamente prorogata nel 1980 e consentì, specie a parlamentari e sindacalisti, di ottenere un ricco vitalizio.
Tra i beneficiati figurano nomi illustri: Del Turco, Cossutta, Bertinotti, Iotti, D’Antoni, Marini e persino Napolitano.
Un’interpellanza parlamentare del senatore di Forza Italia, Eugenio Filograna, del 1998, attende ancora una risposta, e stessa sorte è toccata ad un’analoga iniziativa del 2014 del M5S.
Muro di gomma.
Ad oggi la Legge Mosca è costata allo Stato italiano 15 miliardi di euro e annualmente pesa sul bilancio dello Stato per 2 miliardi di Euro.
Caro Presidente dell’Inps, a prescindere dalle sue dichiarazioni sui migranti, di cui ad un precedente articolo, vogliamo gentilmente fare qualche controllo e magari, per una volta, dichiarare che i proventi di detti controlli li usiamo per aumentare le pensioni minime?
Cari evoluzionisti, se non diffondete il contenuto di questo articolo, allora vuol proprio dire che non abbiamo speranza alcuna, a meno che gli italiani non siano diventati un popolo di masochisti.
Come al solito bisogna diffondere affinché la gente sappia che cosa sta succedendo, BASTA ipocrisia e demenza politica,ci stanno demolendo il paese questi soggetti!