Sicilia

– L’isola deve diventare un complessivo porto, un approdo nel bel mezzo del mediterraneo (si veda parte del programma sulla nautica, da applicarsi ugualmente per la Sardegna), e ciò anche per quanto attiene ai porti commerciali, come punto di arrivo della nuova via della seta, recentemente varata in Cina;

– Ripensamento integrale dell’utilizzo delle aree archeologiche e di tutte le vestigia storiche-culturali, secondo il modello adottato nel programma;

– Potenziamento, recupero e valorizzazione del Parco Nazionale dell’Etna;

– Recupero delle saline e delle tonnare (mediante il meccanismo degli incentivi di cui in altre parti del programma);

– Tutela delle D.o.c, D.o.c.g., D.o.p e I.g.t. specifiche;

– Potenziamento del sistema di collegamento con la Calabria, e più in generale di tutti i collegamenti con il continente (per poi arrivare a fare, entro tempi ragionevoli, il Ponte sullo Stretto di Messina;

– Creazione e/o valorizzazione di almeno un grande porto commerciale, di livello europeo (possibilmente uno a nord ed uno a sud) secondo logiche sane, fattive e proficue, da tutelarsi, almeno all’inizio, sia in fase di realizzazione sia in fase di primo funzionamento, anche manu militari con l’esercito;

– Creazione di un sistema di tuela, valorizzazione ed incentivo delle vestigia della Magna Grecia (si pensi alla situazione vergognosa della Valle dei Templi), sii che esse divengano una tappa del Gran Tour (vedi voce specifiche del programma sulla gestione delle aree archeologiche);

– ripresa, analisi, deliberazione e svincolo del progetto cinese di apertura di un grande hub in provincia di Enna sotto forma di aeroporto per le transazioni commerciali e per la gestione dei flussi turistici dall’Oriente;

– ripresa, analisi, deliberazione e svincolo del progetto indiano, Mr Mahesh Panchavaktra, per la realizzazione di un aeroporto sulla costa tirrenica;

– valorizzazione, potenziamento e sviluppo del Sicily hub;

– programma desalinizzatori.

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