adozione del modello della sanità lombarda per tutte le regioni;

adozione di un centro-ufficio-logistico-strategico unico per gli acquisti di tutto il materiale medico (sede in Roma e sedi distaccate in tutti i capoluoghi di regione);

ripensamento dei concorsi per le posizioni dirigenziali;

funzionalizzazione e destinazione dei risparmi derivanti dalla riorganizzazione della sanità dedicati agli incrementi delle pensioni secondo lo schema già indicato;

potenziamento del sistema dell’assistenza domiciliare che dovrebbe supplire a tanti accessi ospedalieri inutili ed infruttuosi per il sistema e che spesso portano a ricoveri insopportabili per le finanze statali, sia per quanto attiene all’intervento infermieristico, sia per quanto attiene alla necessaria opera dei dottori, di varie specialità (il pensiero sarebbe quello di creare un nuovo settore che dovrebbe trarre le risorse dai tagli finanziari e dai risparmi ottenuti dal sistema degli acquisti…);

introduzione del diritto alla dolce morte, ovviamente secondo dei limiti e regolamentato;