ATTIVITÁ E POLITICHE ECONOMICHE


  • liberalizzazione delle licenze e degli orari;

  • liberalizzazione per l’apertura di nuove attività e controllo a posteriori;

  • creazione, unitamente alle aree tecnologiche e di new economy, di un canale, area, di estremo favore, sotto forma di incentivi fiscali massimi, e contributi all’acquisto, per la produzione di autovetture elettriche (cessione di aree dismesse dello stato in comodato gratuito per anni cento, salva la manutenzione di detta tipologia produttiva, agevolazione in termini di permessi, ossia semplice comunicazione, credito dedicato da parte di istituti di credito che accederanno ad una preparanda convenzione da parte dello stato con bando di gara in tal senso, completa detassazione degli utili per i primi cinque anni, minima – un terzo del dovuto – per ulteriori cinque anni, un mezzo per i successivi cinque, e 2/3 per gli ulteriori cinque, dieci anni, detraibilità degli utili reinvestiti in impresa integrale per i primi dieci anni, il tutto a fronte di un obbligo di assunzione di lavoratori subordinati ed in collaborazione, sotto qualsiasi forma, di nazionalità italiana);

  • repressione fattuale, mediante la previsione di reati con pena detentiva alta, del settore contraffazione, con pedissequo sequestro immediato di tutti i proventi di detta attività (creazione di apposita autorità dotata di amplissimi poteri) (in beni, denaro e partecipazioni societarie) che saranno dedicati, previa alienazione, al contrasto ed al sostegno della lotta all’usura, mediante la previsione di sostanziali benefici economici per le vittime che collaborano attivamente nell’attività tesa a sgominare le organizzazione dedite a usura e racket;

  • meccanismi di incentivazione fiscale per la nautica, per il turismo in senso lato e per tutte le nuove intraprese;

  • incentivo ed agevolazione alla creazione di nuovi impianti di cremazione dei defunti, anche ad opera di privati;

  • riordino legislativo del settore circense ed agevolazioni a dette strutture;

  • riordino e revisione del settore mercatale con meccanismi di protezione ed incentivazione di detta antica arte (e così per mercati e fiere varie) (incentivi, tutela e sostegno delle sagre, ma previa riorganizzazione della relativa disciplina legislativa);

  • nuovo inquadramento legislativo su canili e gattili – favor legislativo e fiscale;

  • creazione di un meccanismo che agevoli l’insediamento sul territorio italiano degli stranieri, siano essi operativi economicamente o ritiratisi dal lavoro (l’obbiettivo appare quello di attrarre cittadini stranieri in qualità di nuovi imprenditori e nuovi cittadini ritirati nel bel paese, con evidenti vantaggi in termini di economia globale);

  • creazione di un meccanismo di favore per i soggetti stranieri operanti nel settore orafo e delle pietre preziose che si stabiliscono sul suolo patrio (vedi punto precedente);

  • predisposizione di un modello di favor, a vari livelli, per il settore dell’edilizia (anzi a due gradini, il primo già ampio per l’edilizia privata, ed il secondo ancora più marcato per i lavori di edilizia e di ingegneria che coinvolgano manufatto di interesse statale, tipo infrastrutture varie…), secondo lo schema già visto nel programma per altri settori;

  • detassazione pressoché integrale delle attività di restauro, conservazione e cura del patrimonio culturale vario e variegato (sicché il settore porti alla valorizzazione da un lato del patrimonio culturale e dall’altro alla valorizzazione di certune specifiche specializzazioni di studi, che poi debbono sfociare in attività 8ed oggi sostanzialmente a spasso….), e, conseguentemente all’assunzione di una serie vasta di lavoratori, specializzati nel settore e che, in oggi, non sono impiegati in detto settore, avendo sostanzialmente sprecato i loro studi. il retro-pensiero deve essere che l’Italia deve divenire il centro di dette attività, con anche possibilità di esportazione di lavoro specializzato all’estero. con conseguenti benefici in materia di “tutela culturale”, di mercato del lavoro, ed infine nello stimolo all’utilizzo ai fini del turismo, volano anch’esso ed eminentemente, di una serie di manufatti sostanzialmente in oggi dimenticati ed abbandonati) (in tal senso obbligo, a carico di maggiori e più rinomati musei, di catalogare, entro sei mesi, tutti i beni in “magazzino” e di esporli, direttamente o mediante la creazione di nuove sezioni distaccate di detti musei, oppure mediante la concessione in prestito” ad altri musei italiani) (in tal senso possibile l’affido di dette nuove strutture a strutture para-privatistiche, come fondazioni ed associazioni, prevedendo la possibilità di trarvi benefici economici…, ed, ovviamente, completa detassazione di tali utili, o, al massimo, minimo carico fiscale);