Made in Italy svenduto alle multinazionali con il Ceta

Nell’ottobre 2016 l’Ue firma l’accordo Ceta con il Canada, nel febbraio 2017 il Parlamento Europeo lo approva ed ora per entrare in vigore deve essere ratificato dai Parlamenti di tutti gli stati membri. La ratifica italiana è in agenda a settembre in Parlamento.

Il premier Gentiloni ha dichiarato che il Ceta “tutela i diritti dei lavoratori, la sostenibilità ambientale, gli investimenti e le indicazioni geografiche tipiche”, addirittura il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è fatto promotore dello stesso dichiarando chi il Ceta è “un grande passo in avanti per una cooperazione concreta ed è importante per le economia di Canada e Unione europea”.

Tradotto: la casta, i Signori Romani lo vogliono, o meglio, lo devono, ratificare a tutti i costi, mentre le principali associazioni dei produttori dell’agroalimentare hanno eretto le barricate.

La ratifica di questo folle accordo consentirà la vendita in Canada di prodotti spacciati per italiani ma non realmente prodotti in Italia, come il famoso Parmesan canadese, oppure l’Asiago Canadese, o il formaggio Fontina Style.

Non credo di dovermi dilungare nel dire che si tratta di schifezze lontane milioni di miglia dai nostri prodotti, con grave danno per le nostre aziende, svilimento del Made in Italy e dell’Italia stessa.

Questo Trattato travolge ed annulla il requisito fondamentale secondo il quale un prodotto agroalimentare si può definire Made in Italy quando è fatto con la materia prima italiana, assumendo invece a criterio cardine il luogo di trasformazione, che non è esattamente la stessa cosa.

Questo accordo giova solo alle multinazionali, ma il nostro Governo e la casta tutta lo vogliono ratificare.

Made in Italy svenduto, italiani danneggiati, Italia sputtanata e derisa!

 

 

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