Ikea – non è un paradiso!

Una donna di trentanove anni, separata, con due figli, di dieci e cinque anni, di cui il più piccolo disabile, da diciassette anni in Ikea, ha subito più cambi di ruolo nel corso degli ultimi tempi, con conseguenti variazioni di orario. L’ultimo ruolo assegnatole prevedeva talvolta l’entrata in servizio alle ore 7, ma posso ben comprendere che non poteva osservare tale orario. Avendo chiesto più volte ai diversi responsabili la possibilità di un orario leggermente diverso e non avendo avuto riscontro, per due volte è entrata in servizio con orario differente da quello assegnato. Licenziata in tronco. L’Ikea, il colosso svedese vicino alle persone, che non fa distinzione di razze e di orientamento sessuale, gridandolo anche in pubblicità, non si è fatta problemi a “scaricare” letteralmente una donna sola con figli evidentemente in difficoltà. E’ successo qui, in Italia.

Serve una politica moderna che tuteli il diritto al lavoro da parte del genitore separato con figli. Con URGENZA!

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