Rogo del camper

Il ragazzo accusato del rogo del camper e della morte di tre bambine, rintracciato e catturato a Torino, dove si era dato alla fuga,  è stato rimesso in libertà.

E’ il medesimo soggetto che aveva patteggiato una pena di due anni, sospesa, per la storia della ragazza cinese che, vittima di uno scippo, per scappare era finita sotto un treno ed aveva perso la vita.

Non voglio criticare le pronuncia del magistrato perchè credo che, incredibilmente, sulla base delle leggi vigenti sia corretta o quantomeno adottabile.

E proprio questa amara consapevolezza che mi conforta nel pensare e ritenere che anche in questa materia vi sia da intervenire, perchè, siccome il giudice deve decidere secondo la legge, è evidente che da un lato non possiamo prendercela con i Giudici e, dall’altro, qualcosa non funziona.

I cittadini si sentono inorriditi, indifesi, indignati e presi in giro.

Per passare al fare è chiaro che la disciplina della custodia cautelare va riformata, perchè la sola critica feroce non basta.

Si deve concedere ai Giudicanti una più ampia facoltà di valutazione caso per caso. Se essi avessero avuto questo strumento legislativo credo che il soggetto non sarebbe stato liberato, perchè non credo che il giudice che ha disposto la scarcerazione intimamente non nutra dei dubbi.

 

 

Un pensiero riguardo “Rogo del camper

  1. Concordo sul fatto che in Italia i giudici debbano applicare la legge ma nulla osta se ripeto il concetto che a seguire un furto di un kilo di pere (magari per fame) o altra banalità (vedi i casi che non sapevano nemmeno di commetterlo il reato) vi siano condanne reali magari anche ad un anno (o più) e coloro che ammazzano stuprano o altro di grave non vi entrano nemmeno nei carceri. Questa è la verità che il popolo vive. Il resto sono solo parole.

Lascia un commento