Torino – Piazza San Carlo

Quanto accaduto deve farci riflettere.

1800 feriti, tre gravi, sembra un bollettino di guerra.

Prima della riunione in piazza per la partita si sapeva, si avvertiva chiaramente, che la finale era molto sentita, non solo tra i tifosi bianconeri, il tam tam mediatico era stato incessante e potente.

Per cui le considerazioni relative alle modalità di svolgimento andavano fatte prima. Farle dopo non serve a nulla, o a poco, così come andare a ricercare i colpevoli, probabilmente tra gli intervenuti, non muta il senso delle nostre riflessioni.

Quello che è emerso è che la gente ha paura e questo sentimento deve essere considerato dagli organi preposti ogni qualvolta è previsto un assembramento di persone, perchè si sa che quando la folla si sente in pericolo il risultato è quello che è accaduto nella storica piazza, se non peggio. Basta guardare i video su you tube per rendersene conto. 

Per cui è sicuramente giusto che il comune di Torino abbia organizzato la visione della partita sul maxi-schermo (perchè non dobbiamo alterare la nostra vita) ma la folla andava controllata prima e gestita, con limitazioni, suddivisioni, controlli, videoriprese e quant’altro utile a tal scopo. Ovviamente ciò avrebbe comportato dei disagi per la gente ma era necessario.

Se si fosse operato in tal senso, informando previamente la gente, ognuno avrebbe potuto liberamente scegliere: vivo l’evento in piazza sapendo che sarò sottoposto a controlli, limitazioni e quant’altro, e probabilmente dovrò recarmici prima, oppure me ne sto a casa o vado in un bar con gli amici.

Invece nulla di tutto questo è stato fatto e le colpe, in senso etico-comportamentale, lasciando ai magistrati il loro lavoro, stanno in capo principalmente agli organi comunali, mentre processare il singolo, che probabilmente ha delle responsabilità, è solo un triste ed inutile lavacro delle coscienze..

 

 

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