Buttano i nostri soldi e li regalano alle banche straniere…

Nel 2016 lo Stato italiano ha pagato 1.017 miliardi di Euro ad una banca, che ha chiuso in anticipo un contratto derivato sul debito italiano che aveva stipulato, nel 2012, con il Tesoro. Per il medesimo meccanismo il Governo Monti aveva pagato, sempre nel 2012, 2,7 miliardi di Euro a Morgan and Stanley.

Questa Banca ha potuto farsi pagare questi soldi dal Tesoro, ossia da noi, a causa della diminuzione, o taglio, del rating operato da Standard & Poor’s, operazione alquanto nebulosa sulla quale pendono dei processi penali.

Di questi contratti il Tesoro risulta che ne abbia stipulati per ben 37,9 miliardi di Euro.

Per la prima vicenda la Corte dei Conti ha citato in giudizio, per danno erariale, la banca d’affari, gli ex ministri Domenico Siniscalco e Vittorio Grilli, il direttore generale del Tesoro Vincenzo La Via e il capo della direzione Debito pubblico del ministero Maria Cannata. I magistrati contabili chiedono a Morgan Stanley di risarcire 2,7 miliardi di danni e ne pretendono altri 1,2 da Grilli, Siniscalco, La Via e Cannata: secondo la procura della Corte alcuni dei contratti “evidenziavano profili speculativi che li rendevano inidonei alla finalità di ristrutturazione del debito pubblico – l‘unica consentita dalla normativa per operazioni in derivati – non essendo ammissibile per lo Stato, investitore pubblico, assumersi rischi rilevantissimi”.

Non lo dice Evoluzione Necessaria, ma la Corte dei Conti…

Hanno operato in maniera dilettantesca, hanno giocato e scherzato con i nostri soldi, e li hanno buttati nel cesso, ma come si fa a stipulare dei derivati sul debito pubblico, ossia sulla pelle degli italiani, per ben 37,9 miliardi di Euro…

Incompetenti, pasticcioni, impuniti ed estremamente dannosi.

 

 

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