Paura in salsa catalana: caos, pressioni e fughe!

La Catalogna è una polveriera e gli animi si surriscaldano nei Paesi Baschi, nelle Fiandre, in Corsica, in Carinzia e persino nel Lombardo-Veneto.

Il Governo Spagnolo ha condotto una politica miope nei riguardi del movimento per l’indipendenza catalana ed è diretto responsabile del bubbone purulento che rischia di infettare tutta l’Europa.

Concesso lo Statuto autonomo nel 2007, lo ha annullato per mano della Corte Costituzionale, si è disinteressato del successivo referendum consultivo del 2012 e persino della votazione del Parlamento catalano del 2015 che indiceva la consultazione di queste settimane.

Dopo l’esito del voto ha scelto la linea dura, mandando la Guardia Civil a pestare persone inermi, poi è arrivato il capolavoro delle dichiarazioni del Re, che hanno gettato benzina sul fuoco, ed ora ha concesso agevolazioni alle imprese spagnole che trasferiscono la propria sede al di fuori della Catalogna.

Ora, nell’attesa della Dichiarazione Unilaterale di Indipendenza, è assalto a bancomat e supermercati.

L’Ue e tutti i poteri forti, persino la Chiesa, spargono paura e terrore perchè temono e non possono permettersi la secessione.

La mediazione appare francamente difficile, certo è che senza concessioni immediate da parte del Governo Centrale gli autonomisti non recederanno e procederanno allo strappo definitivo.

Assistiamo ad uno scontro tra burattinai e marionette e l’eventuale secessione catalana, che pur aprirebbe scenari inesplorati, potrebbe persino rivelarsi un utile e proficuo scrollone a questa melassa in salsa Ue che certo non considera gli interessi dei popoli europei.

 

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