Ci ha lasciato il Melandri

L’ultimo degli Amici Miei se ne è andato ieri, in silenzio.

Il mitico Architetto Melandri ci ha lasciati orfani di un pensiero concreto, di un modo di essere e di vivere insieme ai suoi inseparabili amici, il Prof. Sassaroli, il Necchi, il Perozzi e l’indimenticabile conte Mascetti.

Il loro spirito ed il loro modo di vivere davvero la vita, in strada, con la gente, rappresenta l’essenza dell’italianità, con tutti i suoi limiti, ma anche con le sue grandi e uniche qualità umane.

L’amicizia intesa nel senso più pieno, l’ironia ed il sarcasmo dissacrante, sempre e comunque anche di fronte alle tragedie della vita, hanno integrato un modo di vivere vero, raro e spesso perduto, stretto tra scherzi feroci e amare verità.

Il loro non prendersi mai sul serio, senza essere ne banali, nè superficiali, il loro esserci sempre, l’uno per l’altro, senza se e senza ma, accettandosi appieno, rappresenta un modello, nella consapevolezza che la vita è un soffio e che vale la pena viverla fino in fondo.

Non importa quanto essa è lunga, quanti anni trascorrano, ma piuttosto quanto intensamente e pienamente la si viva.

Si è spento l’uomo Gastone Moschin, raffinato attore ed interprete, ma il mitico Melandri, sacerdote dell’innamoramento sublime, capace di prendersi carico di tutta la catena di affetti dell’amico Sassaroli, salvo poi riaprire bruscamente gli occhi e tornare alla vita vera e piena, quella con i suoi amici, i suoi scherzi e le sue puttane…, rimane scolpito dentro di noi.

Una catena di affetti, cari Amici Miei, che nessuno potrà mai spezzare.

Blinda la supercazzola, come se fosse antani, con lo scappellamento a destra……

 

 

 

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