Oggi parliamo di tanti italiani che vivono tutti i giorni una situazione assai difficile: i disabili. Sono persone che, a differenza dei normodotati, spesso hanno difficoltà anche solo a compiere un gesto banale come prendere un caffè, uscire di casa per prendere una boccata d’aria o fare semplicemente un giro per il quartiere può diventare, per costoro, un affare di stato!

Esiste poi un dramma particolare per queste persone che si deve configurare con un’inevitabile ricaduta a livello di “dopo di noi” e della sussistenza del figlio dopo la scomparsa di madre e padre.

Inutile che vi stia a propinare una infinità di dati e numeri (tra l’altro oramai facilmente reperibili in rete) che vi dimostrino del problema di cui stiamo trattando. I numeri sono certamente nella media della popolazione europea ma appaiono assai consistenti in quanto in Italia la popolazione per km quadrato è superiore per territorio a quella del Belgio, Olanda o altre realtà. Questo fa si che anche alla semplice evidenza di tutti i giorni capiti con più frequenza di imbattersi in una persona portatrice di disabilità. I dati raccolti si devono inserire in un contesto complesso dove l’Indice di Disagio Sociale (IDS) è molto alto e dove il reddito medio presenta le cifre più basse. Al quadro poi possiamo anche aggiungere un alto tasso di disoccupazione e un’endemica carenza dei servizi socio-educativi.
In tutto questo disegno, come sopra rappresentato, possiamo solo evidenziare che il sistema paese negli ultimi anni ha deciso di diminuire i fondi destinati alle figure dei disabili e, magari, aumentare gli stessi fondi destinati alla costruzione di campi da golf.
Ebbene in questo contesto, semplicemente, noi di Evoluzione Necessaria diciamo che ora si deve mettere uno stop. Si devono fissare dei paletti che garantiscano le precedenze nelle scelte come potrebbe fare un buon padre di famiglia.

Prima di comprare la bicicletta ai figli si pensa al pane da mettere in tavola. Prima di pensare ai campi da golf si pensa a chi è meno fortunato di noi.

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