Se l’economia italiana ancora si regge, a malapena, tra mille difficoltà, lo si deve all’incredibile ed unico patrimonio delle Pmi italiane, vera ricchezza nazionale, vilipesa, abbandonate, dimenticata e colpita in malo modo da una macchina statale miope ed opprimente.

Facciamo un test, vediamo se conoscete queste realtà:

– La Bottero di Cuneo, unica azienda al mondo a possedere la tecnologie e le competenze per la lavorazione del vetro cavo e del vetro piano, impiega 800 dipendenti in tre stabilimenti, due in Italia ed uno in Cina e realizza il 95 % del suo fatturato con l’export;

– La Digital Box, di Gravina, in Puglia, impegnata nel digital e mobile marketing, dopo aver conquistato clienti europei, quali Bmw, Mercedes, Bata, Macdonald’s. Tim e altri, punta ora a conquistare la Silicon Valley, con prodotti e soluzioni innovativi;

– La iGuzzini, azienda marchigiana di Recanati, ha realizzato oltre 2 mila apparecchi di illuminazione dell’Eurasia Tunnel, l’imponente infrastruttura stradale (per oltre 5 Km sotto il livello del mare) che collega la parte europea di Istanbul con quella asiatica;

E potremmo proseguire a lungo con i successi mondiali di Illycaffè, o con i 20 brevetti in campo alimentare depositati dalla salernitana Cti Food Tech, o con le cravatte artigianali del signor Talarico, di Lamezia Terme, che hanno conquistato il mondo al collo dei potenti in summit vari.

Questa è la vera ricchezza italiana, non solo in termini economici, che dobbiamo celebrare e sostenere, e di cui non si parla affatto, salvo farne obbiettivo di leggi e leggine, fiscali e non, che ingessano la libera intrapresa e mortificano stimoli, sforzi, sacrifici ed idee.

Questa è l’Italia dalla quale vogliamo ripartire, perché il nostro paese ha potenzialità infinite, e sono proprio queste, ed il cuore dei nostri connazionali, che ci fanno ancora sperare, ma certamente non con questo Governo e questa politica.

Evoluzione Necessaria, Insieme Ricostruiamo Certezze.