La Fiat già non era più nostra, nel senso di italiana, dopo la fusione e trasformazione in FCA, con sede trasferita all’estero e, nei fatti, una perdita gravissima per l’erario italiano.
Ora la vogliono comprare i cinesi, che oramai si spingono a comprare i simboli del made in Italy, senza che nessuno dica alcunchè e/o alzi un dito, dopo che hanno persino comprato il Milan e l’Inter, che per carità non è una tragedia ma un segno inequivocabile sicuramente.
Il nostro Governo non fa nulla, non dice neppure nulla, dopo aver provocato in tutti i modi la decisione di Marchionne, ora il processo è prossimo alla chiusura del cerchio.
Badate bene che l’interesse per FCA fa notizia ma in tutte le regioni italiane le acquisizioni cinesi sono plurime, insomma una vera e propria conquista silenziosa, inesorabile, che interessa imprese piccole, medie e grandi di tutti i settori, come gli italiani ben sanno.
Ecco quella che fa male è la percezione di inesorabilità, siamo ridotti a sperare in un intervento dell’Ue, che non ci sarà, a meno che non progettino di acquisire la Wolkswagen, allora si che vedremmo poderose levate di scudi da Bruxelles e Bonn….
Diciamo la sacro santa verità: sono necessarie misure di protezione, che però non abbiamo la forza di adottare, avendo delegato la materia all’Ue, che, come visto appena può ci schiaccia, persino impedendo e bloccando gli aiuti ai terremotati.
Insomma siamo nudi e si approssima l’inverno.
Giorno dopo giorno stiamo scivolando verso l’abisso e cresce la consapevolezza che questa Ue non ci serve a nulla, anzi ci lede in vari modi e gravemente e questo non fa che dare fiato alle spinte autonomiste.