Evoluzione necessaria: pensiero funzionale

In Europa si stanno diffondendo movimenti di ispirazione populista, xenofoba e identitaria, basta leggere le pagine estere dei vari quotidiani per rendersene conto.

Si tratta di una normale reazione dei popoli europei dimenticati, negletti e schiacciati dai reggitori sovranazionali che tirano le fila di Governi e Big Companies.

L’aspetto preoccupante risiede nel fatto che, nonostante le formidabili resistenze della esigua classe dominante, la storia insegna che la gente la si può comprimere sino ad un certo punto, oltre il quale la reazione è pressoché certa, è solo questione di tempo e di circostanze.

Quanto pensate si possa proseguire oltre con le attuali politiche dell’Ue ?

Veramente crediamo che il difetto di rappresentatività che affligge i governanti europei non porterà ad una reazione ?

Invece ritengo che ci si stia avvicinando al momento in cui scatterà questa molle potente che si sta caricando. Quando la gente si sentirà minacciata nei bisogni minimi (pensioni, diritti, lavoro, miseria e disperazione sono miscele potenti), in quei diritti che pensava di aver conquistato in maniera definitiva, allora reagirà pensando che tanto non vi è nulla di altro da perdere.

Questo sta accadendo nell’Europa odierna soggetta, tra l’altro, a nuove e poderose spinte mai registratesi.

Allora personalmente penso che l’alternativa sia la seguente: o si pensa di fondare un movimento di opinione avente lo scopo di stimolare il confronto ed elaborare proposte di riforma, oppure ci si rassegna all’oblio ed alla tragedia, preparandosi a tempi ancora più bui, oppure, ancora, si emigra, scappando e fregandosene perché si ritiene di aver oltrepassato il punto di non ritorno.

L’intendimento di Evoluzione Necessaria è esattamente il primo, nell’assoluto rispetto dei principi democratici e del naturale percorso di un movimento, per ora embrionale, che, si auspica, un domani non tanto lontano, di poter contribuire fattivamente alla rinascita dell’Italia.

Un movimento di opinione che difende l’identità nazionale, senza essere identitario, dalla parte della gente, ossia che propone riforme semplici, attuabili e radicali, che la gente chieda e di cui ha bisogno, ma senza essere populista, perché pregno di contenuti e non operante per slogan, aperto all’altro e tollerante, ma nel rispetto della reciprocità della tolleranza. 

Un movimento votato alla funzione, che è quella sopra indicata, senza essere vincolato ad un’ideologia, ed indi scevro dai legacci della stessa, quale che sia, e, in sintesi, anche di rottura rispetto alle modalità del teatrino della politica odierna, non contro un partito o l’altro, ma diverso dai ridetti, per gettare una passerella agli astensionisti cosicché essi trovino una loro collocazione.

Da astensionisti ad evoluzionisti.

2 pensieri riguardo “Evoluzione necessaria: pensiero funzionale

  1. Siamo stati plasmati nei decenni in modo tale da renderci mansueti con un fine meccanismo che si auto alimenta. Il congegno funziona proprio grazie al fatto che l’evoluzione tecnologica della moderna società capitalistica ci ha portato ad essere schiavi senza che potessimo accorgercene con un imprinting che insinuato nel Dna non ha bisogno di nulla per perpetuarsi. Lo diffondiamo noi stessi con il nostro modo di vivere al quale ormai non possiamo più rinunciare. Viviamo ad anni luce di distanza da coloro che si svegliano al mattino non sapendo come sopravvivere fino al tramonto e di questo non siamo consapevoli. Ci lamentiamo ma torniamo subito dopo alla nostra realtà quotidiana fatta di meccanicismi involontari

  2. Perché serve Evoluzione necessaria e l’esigenza di un pensiero funzionale.

    Come scrive Andrea le prospettive future dei popoli europei possono essere terribili e ciò ha un fondamento economico che l’Europa tace di divulgare perché non hanno strategie cooperative da contrapporre al declino in atto.

    La storia e’ fatta di cicli che sono connessi e accelerati dall’economia reale che guida i comportamenti degli individui.

    Oggi,forse, la maggioranza dei popoli europei può anche decidere di fregarsene perché in fondo non sono ancora affamati ma se proiettiamo i dati economici fra vent’anni ci accorgeremo che la situazione e’ esplosiva se non si interviene concretamente

    Considerate che oggi il peso economico dell’Europa nel mondo e’ circa il 30%, ma alcune proiezioni pongono tale rapporto al 15% fra 20 anni.

    Questo e’ dovuto a diversi fattori tra cui l’invecchiamento della popolazione e la crisi economa il cui declino e’ inesorabile, sebbene si assistano a brevissimo cicli positivi irrilevanti ma la verità e’ che sono più di vent’anni che non si cresce e si declina tristemente.

    Per questa ragione Paesi quali la Germania, Francia e l’Inghilterra in primis difendono la propria ricchezza ed economia evitando anche politiche espansive per non trovarsi indebitati fra 20 anni quando saranno obbligati a sostenere direttamente la popolazione…

    Ora se tutto questo e’ vero, cio’, unito ad un immigrazione incontrollata, porterà l’Europa ad affrontare come mai nella sua storia una crisi profondissima e irreversibile con movimenti di cittadini che si uniranno non più solo in rete ma nelle strade.

    Provate ad immaginare se oggi sparisse il 15% dell’econimia europea. Sarebbe una catastrofe. Pensate cosa accadrebbe fra 20 anni con la nostra generazione e tutti i migranti nel frattempo arrivati in Europa!

    Evoluzione necessaria, come fecero altri nella storia, può riunire intorno a se’ cittadini si Incazzati ma anche portatori di un pensiero funzionale e non giacobino, ma libero, sociale e nazionalista che dia risposte funzionali.

    Rivendicare il diritto di difendere i nostri territori e la nostra economia ponendo gli italiani e il nostro paese al centro del pensiero funzionale non significa essere razzisti ma significa creare oggi un paese più forte per consentirci di evitare i futuri conflitti che oggi sembrano inevitabili se non si interviene…

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