Agricoltura, politica alimentare, acqua pubblica

agricoltura:

  • in generale creazione di un favor legislativo, in termini esplicitamente fiscali per le attività agricole, di ogni genere e natura;

  • no e lotta contro tutta la congerie di movimenti e soprusi del settore ogm, e, ove non fosse possibile data la presenza, a volte, di una normativa ue, creazioni di vincoli gravosi, in massima misura, dal punto di vista fiscale.

  • tutela, sostegno e valorizzazione delle colture tradizionali, mediante la previsione di incentivi fiscali;

  • programma di dismissione, ad operatori del settore, di terreni demaniali, per un periodo lungo (almeno trent’anni), con il vincolo di utilizzo degli stessi ai fini della creazione e recupero delle colture tradizionali, ossia quelle proprie della tradizione italiana (specie in funzione d.o.c. e i.g.t..);

politica alimentare:

  • creazione ed elaborazione di strumenti di massima tutela dei prodotti d.o.c., d.o.c.g. e i.g.p., mediante la previsione di incentivi fiscali per la loro produzione e distribuzione (a fronte, per converso, dei pesi fiscali sia sulle colture ed alimenti ogm, ma anche sui prodotti di origine straniera, ai fini della creazione di un corridoio di favore legislativo per le colture autoctone) (da coniugarsi con un’azione forte in sede europea);

  • incentivi di natura fiscale alla cura di tutte le forme di obesità alla quale deve essere dichiarata guerra nazionale senza tregua (in coordinazione con il nuovo programma di diffusione delle attività sportive in ambito scolastico e lavorativo), (ad esempio inserendo degli incentivi di natura fiscale, prevedendo l’obbligatoria dichiarazione del peso nella dichiarazione dei redditi, con previsione di incentivi in ipotesi di abbandono dello stato di obesità, ma ciò anche per la cura ed il superamento degli stati di disturbi alimentari) (da coniugarsi con una campagna capillare di informazione tematica);

  • previsione di pene severissime, di natura detentiva per scongiurare il fenomeno dello sfruttamento del lavoro in ambito agricolo (ma ciò deve necessariamente coniugarsi con una politica di tutela dei prodotti made in italy e di disincentivi fiscali per i prodotti stranieri, da studiarsi come dal punto di vista legislativo);

  • recupero e creazione di programmi di incentivazione per le attività di natura agricola, e consimili, che si sono perse, quali silvicoltura, itticoltura, api-miele, tartufaie e quant’altro di tal genere;

  • in generale creazione di un canale di favor legislativo per le attività agricole e di produzioni di alimenti tradizionali e per tutte le attività del comparto;

  • riorganizzazione di tutto il settore della pesca, secondo le specifiche anzidette (difficile, da studiare bene…., molto specifico…);

  • nuova regolamentazione del settore della caccia, che deve essere consentita ma diversamente regolamentata e soprattutto deve avere come obbiettivo, stabilito per legge e regolamenti, della tutela di tutte le specie e del controllo delle specie invasive (cinghiali, ad esempio, il cui numero deve essere ridotto, ma anche daini e colombi nelle città d’arte);

  • tutela della biodiversità e sostegno a tutte le attività economiche in tal guisa orientate;

  • creazione di un’apposita e specifica legge per la sepoltura degli animali, e pene severissime, detentive, per gli abbandoni;

  • riorganizzazione del settore parchi che debbono trasformarsi in uno strumento di tutela del patrimonio, della biodiversità, debbono creare turismo, lavoro ed indotto, mediante l’individuazione di figure manageriali di gestione degli stessi (con previsione di un premio economico correlato al rendimento ed alla gestione…);

acqua:

  • le risorse idriche devono essere dichiarate strategiche, con la pedissequa adozione di strumenti che scongiurino il controllo di soggetti ed imprese straniere sui ridetti, ed in primis debbono essere mappate per rendersi conto dello status quo, dopodiché di deve intervenire in tal senso. l’obbiettivo deve essere quello di impedire che tra venti-trent’anni le risorse idriche siano sotto il controllo di soggetti e governi stranieri;

  • massima agevolazione alla creazione delle casette dell’acqua in ogni comune italiano, ad esempio mercé la presentazione di una semplice comunicazione ed allaccio alla rete idrica del comune obbligatorio + conseguenti voci fiscali di beneficio;

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